domenica 11 agosto 2013

Antologia di Comprensioni

Del Computer o del passato
Ignorando bellamente il sole che bussa stranito a mari di sogni avariati, mi infango la mente tuffandomi nel computer.
Cavi, tralicci e scosse di genio rampilongano sulla mia colonna vertebrale.
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Ma davvero?
Non credevo nei binari senza treni. Almeno, non un paio di anni fa.

Della bolla o della Religione
<<Ma pensa che bolle spari, prima di parlare? Cosa siamo? Anatroccoli?>>
<<Sia per sempre lodato il loro nome.>>

Del Luppolo o del bere
Ancora, sempre più, come se non fosse mai stato giusto.
Ancora.
Di più.
Annichiliamoci, mentre un amarillico gigante solletica la nostra sete.

Di Madre Natura o dello spegnere
Credo sia orsa di andare a letto. Gli ippopotami hanno smesso di brillare.
Non dobbiamo sentirci straniti dalla vita della giungla; se abbiamo scelto la capanna piuttosto che il cemento non dobbiamo spaventarci alla prima zanzara, al primo scaffale senza libri.
Amare la natura vuol dire non spegnere mai un ippopotamo.

Della corazza o dello Stolto
Solo gli stolti parlano di politica senza informarsi. Gli stolti e gli armadilli.

Dell'Assurdo o delle figure retoriche
Assurdo è ciò che crediamo di poter colorare con la lingua, annusare con gli occhi. Maledetta sia la limitatezza della sinestesia, e lode infinita alla sineddoche traslata.
SINEDDOCHE TRASLATA: l'"a caso" per la parte.

Del tribunale o della Battuta
Analizzando al questione dal punto di vista della trota sembra proprio che nella disputa legale il calabrone avesse ragione del comodino, nonstante l'ottima aringa del suo avvocato.

Del viaggio o della Comprensione
Non cercate di capire ciò che sto scrivendo: sarebbe come far passare il Sole attraverso un ponte di barche.