mercoledì 9 aprile 2014

Curiosità e campane

Il Cantabarone si appoggiò al bordo della sua scrivania scamosciata, leccando le pagine fragranti del Libro delle Sere.
"Maledizione alla Ricerca del Perché. Le nostre vite vengono decise da quel pianoforte, da quella tarantella, da quella ridda di pensieri, da quella curiosità. Ecco sì. Sia maledetta la curiosità."
<<SIA MALEDETTA LA CURIOSITÀ, ROVINA DI POPOLI E DI BISCOTTI>>
DONG. DONG. DONG.
Il suono delle protocampane scandì i battiti del suo cuore perlato, scuotendolo con brividi di barracudea presenza.

<<CANTABARONE!>>
"No, non può essere", pensò l'uomo.

<<CANTABARONE SCHMIDT!>>
"Da quando le protocampane urlano?"

<<CANTABARONE SCHMIDT! RISPONDA!>>
<<Voi non state parlando! Devo essermi addormentato qualche minuto fa, con la lingua ancora impregnata di inchiostro paleostorico! LE URLANE NON CAMPANO! LE CAMPANE NON URLANO!>>
Schmidt era arrabbiato. Qualunque cosa rompesse la sua logica, a dire il vero, lo urtava sensibilmente.
Non era abituato a essere contraddetto.

<<Eppure, cieco d'un Cantabarone, stiamo parlando. Da secoli le protocampane hanno solamente cantato, pardon, suonato, senza che gli uomini si interessassero dei loro affari. Eppure noi siamo millenarie.>>
La voce delle protocampane era un coro di rispi, decisamente sgraziata rispetto alle carole che intonavano il Giorno del Motore.
<<Millenarie? Ma come millenarie?>> c'era qualcosa che non quadrava. Come una busta di tè infilata in un sacchetto giallo, Schmidt non riusciva a cogliere la verità nel suono delle protocampane.

<<Cantiamo, pardon, suoniamo da molti secoli, Cantabarone. Da prima della nascita delle sideropalle, quando ancora Giroscopio era un pianeta disabitato, e i furetti pascevano tra il nostro giallometallo. Siamo più antiche della tua meccanorazza, per quanto ti riguarda. La nostra storia, se vista attraverso una pigna, spiega tutto.>>
<<Ho capito dove volete arrivare! Demoni! Non avrete mai la mia curiosità! Un piano ingegnoso, devo ammettere.>>
Il Cantabarone si lisciò la barba, soddisfatto come una lucertola al sole.
<<Ora potete uscire, l'ho capito che non siete protocampane. Beh, se era uno scherzo del Ciecodiacono, o meglio, una prova della mia Fede architettata da lui, credo di averla passata. Potete spegnere il fonoregistratore e uscire, davvero.>>
Aspettò dieci lunghissimi narcosecondi.

DONG. DONG. DONG.
I tre rintocchi furono più reali che mai, e talmente forti da spalancare il finestrone di pantaghiaccio che dava sulla Piazza dell'Immutabile.
La gente si stava scambiando regali scontati ringraziando le galline dell'Archiconte.
Il Cantabarone vacillò pesantemente.
Dall'alto, una pigna cadde sul balcone.
Il Cantabarone si chinò per raccoglierla.

<<Millenarie, Cantabarone. Millenarie.>>