martedì 4 febbraio 2014

Quella sensazione

Non so se la sentite anche voi, quella sensazione.
Quella sensazione prende spesso chi scrive, ha scritto o deve ancora scrivere. O meglio, chiunque sia legato al concetto del Creare, nel senso biblico del termine.
Quella sensazione è per gli artisti, per chi ha la bestia che dentro rugge, alla ricerca della chiave della gabbia.
Quella sensazione mi prende sempre, ogni giorno, ogni ora.
Quella sensazione.
"Mi piacerebbe scrivere di... ?"
E giù con sbrodolate cangianti di immagini, che si levano nella mia povera mente. Uscite. Volate! Volate mie care. E che la mia notte sia libera, anche solo per due ore.

LA PIANURA
Sterminate le ali dell'esercito del Destino. Si marcia da anni, alla ricerca della dimensione finale.
Fame, freddo e bolge di rutilanti bestie, accozzaglie di insetti e sparuti elefanti.
Gli eserciti nemici ci punzecchiano da secoli, mentre marciamo nella Pianura.
"Io conosco dove dormono le stelle. Io conosco la nascita delle nuvole e la bellezza degli Dei. Seguitemi. Le vostre lacrime sono solo numeri davanti al Risultato!"
La Guida urla alle nostre colonne, ci sprona, immortale araldo della vita che fu.
"Guariamo la nostra anima, respiriamo il tempo. Io conosco dove dormono le stelle!"
Lo seguiamo.
Secoli.
Anitre di secoli, scaglie di millenni.
La sogno tutte le notti, la nostra Meta.
Gli oceani di latte cascano nell'Universo. La Guida ci culla con le sue ultime parole, la fine del suo compito coincide con la sua.
Le stelle tutte le sere ci baciano, prima di dormire, mentre i colibrì disegnano libellule nell'aria e si nutrono di sabbia. Dolce nettare scorre dalle colline, e ci dissetiamo in fiumi frizzanti.
La nostra stirpe, un tempo maledetta, è ora rigogliosa, tra vino di more e aspri gelsi. Cavalli dondolano le criniere, assaporando il gusto della corsa e dell'erba appena tagliata.
"Io conosco dove dormono le stelle!"
Ogni sveglia è un pianto.

Racconto abbastanza angosciante, lo ammetto.
Per la cronaca nasce dall'ascolto insensato e ripetuto della canzone "Noldor", dei Blind Guardian. Lo spirito di fondo è l'affascinante sfondo del Silmarilion, libro ricco di drammaticità ed epicità, l'apologia del clichè del "popolo in cammino".
Amo Tolkien, e amo l'atmosfera del Silmarillion. E quella sensazione mi punzecchiava da mesi.
"Ma non ti piacerebbe scrivere del Silmarilion?"