giovedì 11 ottobre 2012

Falso allarme. O forse no?

Falso allarme.
Ero partito convinto come un leprotto giulivo nella stesura di una visione di "fantastoria", la storia fatta con i se, i ma, e i coccodrilli.
Una visione di un grigio mondo comandato dalla rovina pennuta, i piccioni.
Questa era la mia idea di base per scrivere, un'idea nata potente stamattina e morta giovane stasera.
Un'effimera ispirazione, che però mi ha portato a riflettere su come si giunga a scrivere Assurdo (mi piace la parola giunga: sa di giungla, banane e verdi foglie di caschi).

Non posso pensare ad una storia al mattino e tentare di parlarne alla sera.
L'Assurdo non aspetta, impietoso tram d'ispirazione. Se la storia è buona, scrivi, o taci per sempre.

Nel mezzo della serata piena di birra maltata, mi ritrovai in una storia oscura. Ahi, difficoltoso parlar di piccioni, spari e cannoni! Ma divagar senza meta, scelta decisa!

Lasciatemi approfittare dell'apertura stentata della scrittura.
Quello che ho scritto finora fa effettivamente schifo, e lo so perché un pensiero mi ricorre sulla schiena, stirando la mia coscienza e imponendo a Sua Maestà il Subconscio di pensare ad una favola della buonanotte.

C'era una volta l'ispirazione, figlia del Formichiere e del Tempo; c'era una volta chi le Storie le racconta, e chi le ascolta.
Lasciamoci andare ogni tanto.
Il castello, popolato da fate, folletti e fatine, armadilli e canguri, assicuratori pentiti e procioni giganti; amici di penna e penne per amiche; ascoltatori falliti, in cerca di riscatto e millepiedi assetati di verità.
Solo una spiegazione vi è dovuta: perché i millepiedi ricercano la verità?
Camminare tanto rende le strade noiose, e intraprendere il difficile cammino della verità rende il millepiedi appagato.
O semplicemente perché chi ha meno di millepiedi, ma nonostante ciò viene lo stesso definito con errore, sente il bisogno di ricercare la verità, per chiedere scusa a se stesso.

Ho ben imparato una poca cosa in questo colorato sproloquio su castelli e verità; ma ascoltate le mie sagge parole (non sono io saggio, ma le parole): ascoltate il suono del picchio.
Bussa al vostro portone, ma se tirate dritto lo perderete.

Nessun commento:

Posta un commento