venerdì 6 marzo 2015

Abbiamo finito?

Non ci credo. È quasi passato in anno dal mio ultimo post. Un anno dal mio ultimo incontro con il Formichiere, un anno dall'ultima discussione sul Tutto e sul Nulla.
Mesi e mesi sputando inchiostro e polvere sugli ultimi esami. Ma abbiamo finito. Abbiamo finito? Abbiamo finito.
Beh, bentrovati, Assurdonauti. Ricominciamo!

La tavola rotonda si piegò verso il pavimento.
<< Chiedo scusa, la strada per l'aldilà? >>
<< Ma mi lasci stare, pezzo di mobilio! Come si permette? Non sono un furetto, IO. >>

Devo dire che tutto questo mi mancava.

La cabina blu vorticava in maniera indicibile, nel portale tra Sesta Centauri e Cioccolandia.
<< I comandi sono andati ancora a Ramengo. Mi chiedo se... >>.
Il papillon vorticò verso il motore, sfarfallando ad ogni movimento del suo padrone.
<< Chi ha mangiato cracker sulla console? >>
<< Ma tu, ovviamente. >>

D'accordo, non molto Assurdo. Ma mi devo ri-abituare, capito?

<< Farfalle? Farfalle? Chi ha detto FARFALLEEEEEEEEEEEEEeeeee... >>
Il mostro del divano ascoltò l'ultima parte della sua sit-radio preferita: "L'uomo delle farfalle."
Spense l'oloregistratore e si versò una tazza di protoschiuma.
<< Cara, hai preparato qualcosa di buono per cena? >>
<< Certo caro, indovina. >>
<< Due zeppole di ciaspola? Un tritone al sapore? Un cucchiaio di lava raffreddata? >>
Già sbavava al pensiero della cenetta. Amava sua moglie, che dire; ma mano a mano che la cena cuoceva e lui sbagliava risposte, si arrabbiava sempre più. Con lei, per di più.
<< DEVI DIRMI CHE HAI CUCINATO, DONNACCIA! >>
DING! fece il ristoforno.
<< Ora che è pronto te lo dirò: ho cucinato l'amore che provi per me. >>

Moooolto meglio. Ma che dite, posso sbilanciarmi un po' in là, oltre il confine del Comprensibile? Certo che posso.

Saponette di gel si lanciavano nell'inchiostro rossastro. "Lavatevi le mani dopo aver mangiato", diceva il cartello appeso sopra gli astici.
"Lavatevi le mani spesso", diceva il cartello appeso sopra i due amanti freddi, e anche quello appeso sopra all'astronave del locale eroe barbuto.
"Aggiustatevi il colletto", diceva invece quello sopra i cani di semi; "rattoppatevi da soli", quello sopra alle montagne gomitolo; "aggiustate la sedia a vostra moglie", quello davanti alla Chiesa del Tempo che Fu.
"Rattristatevi meno", diceva quello davanti alla Confraternita delle Carte Bollate; per non parlare di quello sopra la sede del Club dell'Imprevisto, che diceva "non barate nel gioco, ma neppure nella vita".
E quello sopra di me?
Quello dice: "abbiamo finito? Abbiamo finito".

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