giovedì 16 maggio 2013

Auguri e gamberi

I miei lettori magari già si chiedevano su dove fossi finito, che mi fosse capitato, se fossi davvero partito per quella battuta di caccia all'ombrello di cui si vociferava nei circoli sanguigni.
Purtroppo l'Assurdo è una strana bestia, si contorce si muove e corre.
Viaggia su un carro costruito di ponti, del quale non puoi vedere il conducente; racconta storie senza morale, senza coda, ma con una capo fiero e sbarazzino.

Nell'ultimo mese ho dovuto applicare la vena creativa alla ripresa di un romanzo fantasy, di quello convenzionale; e la mia mente fuma ancora a tal pensiero. Lasciatemi sfogare!

Innanzitutto vorrei fare gli auguri agli amici dell'Assurdo (http://lassurdoblog.blogspot.it/), che da ora hanno creato il loro rutilante Manifesto.
Auguri, miei cari, e possa la vostra carraglia durare per tutta l'eternità.
Questo articolo è dedicato a voi.

Bene.
Ora posso sfogarmi.

Aspettavo questo momento, mia cara, mentre rollavo palme di caramelle per farle stare in una piadina.
Ho sognato questo momento, sognando di uno spirito libero e azzurro, del colore dell'elettricità e delle audiocassette, e delle sue avventure in un teatro di periferia; ho aspettato questo ballo per un lungo mese.

La vita senza Assurdo è noiosa, terribilmente.

Impiegati delle pescherie si rotolano in viali con gamberi e passamontagna, intonando canzonacce che fanno sorridere i più avvezzi alla vita.
Stappiamo una bottiglia d'olio che è ora di cena: aprite le bruschette e le bombette alla crema.
Vattene tuba!
Checché questa tavola sia becchime per la mente.
Arrendetevi Convenzionali piccioni, nelle vostre torri di carte e grigi pinzimoni: l'alba arriva per tutti.

Libero penso che forse in un mondo comandato dalle patate si possa sorridere di più; ignoro un elefante per ponderare sulle biglie. La spiaggia, per una formica, è fatta di sassi.
Lungomari di vino aspettano il riposo di chi ha lavorato come un frigorifero per tutta la vita; il delfini pagano da bere.

Intanto che ciò accade, in un altro mondo si mangiano meduse con cavi elettrici, piccanti contorni di banchi di dati e armature.
Fusibili in bianco, per me!

Ora sto decisamente meglio. Non so per quanto durerà, ma la mia mente non è più sull'orlo di una crisi.
Un'altra goccia di Convenzione, e sarebbe crollato il castello.

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