Quanto è bello lanciarsi sghignazzando nella follia dei funghi! Quanti colori vivaci, spenti e grigi, di tutti i tipi (non siamo razzisti!) che si lanciano nel cielo di versi.
Non potete provare gioia più guardinga, più piena, dello scrivere di questa letteratura, che profuma di Yogi e coccinelle, e ha il gusto della freschezza più limpida e trasparente, come acqua lanciata in aria.
E ora un po' di sana letteratura, anche perché è indispensabile dare ai lettori qualcosa di serio su cui riflettere (magari davanti al fuoco, in salotto, leggendo libri con le volute di denso fumo dalla pipa che si levano disegnando i nostri pensieri, caldo ricordo dell'inverno, sempre attuale e sempre piacevole).
La letteratura dell'assurdo è già esistente, in particolare viene così chiamata quella letteratura che viene sviluppata da Kafka o dalle celeberrime opere del Teatro dell'Assurdo (Ionesco, Beckett) come "Rhinoceros" (spero si scriva così, mi piacciono i rinoceronti,ma essendo molto permalosi per via del loro corno, fonte di infinite battute sulle proporzioni, non voglio farli arrabbiare) e "Aspettando Godot".
Innanzitutto Kafka deve essere distinto dalla definizione di Letteratura dell'Assurdo per come la intendo io, poiché va a creare il filone che prende la Convenzione, le applica un "drogaggio" con situazioni che derivano dall'Assurdo e poi la descrive tramite la Convenzione.
Ma povero, va anche contestualizzato nel suo periodo dove l'Assurdo del Duemila non poteva nemmeno essere concepito (chissà come si dice gazzella in ceco).
Gli altri due, nonostante abbiano una forte componente Assurda, nelle loro opere lasciano trasparire una profonda riflessione che ha elimina la fluidità dell'Assurdo più Puro, non so come definirlo.
A questo punto ieri sera mi sono interrogato sulla scelta del nome "Letteratura dell'Assurdo".
Mi sono arrogato forse qualcosa che non è mio?
Mi sono forse appropriato con la forza di una branca letteraria destinata a personalità di ben altro spessore culturale?
Io dico di no.
Perché, per Assurdo, due cose possono avere lo stesso nome: sta solo a noi dare ad esse un significato.
Se per me Letteratura dell'Assurdo indica un lungo serpente colorato su cui sono incise le mie fantasie più belle e pittoresche, oppure un rinoceronte che bruca la sua erba mentre guarda in cagnesco i leoni che ridono indicando la sua appendice ossea, oppure un letto fatto tutto di barche e un fiume in piena dal quale emergono lenzuola gialle (che bel contrasto visivo, wow), allora per un altro potrebbe essere una cosa serissima dove tutti i colori si trasformano in trasparente vacuità immateriale, e la tristezza sostituisce le bistecche e i pappagalli.
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