Nel Regno del Formichiere il piacere, la bellezza e il passeggero (l'effimero, per non lasciare ambiguità) si fondono in un vortice musicale, un tunnel repentino da cui attingere solo belle cose.
Ma per parlare dell'Assurdo devo purtroppo mantenermi ancorato alla Madre Realtà, alla grigia concretezza del novembre e del muro.
E purtroppo la realtà degli ultimi mesi mi ha lasciato profonde e carnose ferite mentali. "Che i vermi banchettino" penserà qualcuno, ma io non ho pensato a quello.
Io non ho pensato a niente. NIENTE.
E l'Assurdo non può essere generato dal nulla, ma deriva dal TUTTO.
La tristezza dei mesi scorsi mi ha lasciato dunque scosso, incapace di pensare anche solo per un momento ad un rinoceronte in bicicletta, alle mie salamandre preferite (quelle viola e verdi, che si arrampicano sui muri della noia domenicale), al naso importante di qualcuno. Ho abbandonato l'Assurdo, giudicando il mio lavoro precedente una serie di sciocchezze volute da una gloria passeggera.
Ma sapete cosa vi dico? Sono tornato in lacrime, perché il seno di Madre Realtà è scuro e secco. Sono tornato in ginocchio non perché i miei problemi siano stati risolti, ma perché casomai si sono rafforzati, spingendomi sempre di più in un angolo. Sono tornato nella luce colorata e arcobalenica dell'Assurdo perché esso era il martello per rompere i muri che mi opprimevano. Il sonnifero per il sonno che non arriva.
Sono un fiume in piena che rischia di travolgere tutto, se non inizia a perdere un po' d'acqua.
Per questo ora sono felice di fare un po' di introduzione al mio prossimo articolo, che seguirà queste poche righe (che ora sono medie righe), a ruota, come un pavone (o Il Pavone per i credenti), per liberarmi di qualche bicchierino.
Grandi personaggi prima di me hanno imparato l'assurdo, la bellezza fugace del nonsense più puro, che di senso straripa. Molti prima di me hanno veduto il Formichiere, ma non nella stessa forma in cui io l'ho contemplato (chi crede nel Tricheco, chi nel Camaleonte). E' importante che in un blog dedicato all'assurdo si parli anche di chi l'Assurdo l'ha vissuto, e l'ha certamente celebrato meglio di me.
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