martedì 5 giugno 2012

Summer is coming...

Parafrasando il buon vecchio Eddard Stark.
Odio l'estate, madre prolifera di nuguli di bestie volanti e malvagie, succhiatrici di sangue e bestemmiatrici del fresco.
Come si può apprezzare un qualcosa che viene su dalle pozze di acqua salmastra (chiaramente figlia della bassa pressione che caratterizza la domenica pomeriggio)? 
De André diceva: "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior...". Innegabile, frase altisonante e pomposa che va contestualizzata e un sacco di cose che non rientrano in quello che volevo dire.
Io volevo solo dire che dal letame nascono i fiori, ma nascono in mezzo a tanta cacca comunque. Senza nulla togliere al miglior cantautore di sempre (mia personale opinione).

Come al solito mi sono perso, datemi un attimo che rileggo le baggianate che ho scritto prima... ah ok

Odio l'estate.
Ma tanto.
Lo so che ci sono le vacanze e tutti non vedete l'ora di avere la sabbia nelle scarpe, ma io odio anche la sabbia nelle scarpe. E per la cronaca odio anche la piscina, troppi rompicoglioni.
Sempre mia personale opinione.
Ma non sto scrivendo per lamentarmi; o meglio, anche per quello, ma prevalente mente perché la mia mente si è impantanata nella collosa calura del pomeriggio.
Sì, anche se oggi non fa caldissimo.

Io amo l'autunno. Colori più belli, dice qualcuno, temperature migliori dice qualcun altro mentre succhia il giallo delle foglie che lievi cadono in mezzo alla strada, carezzando la strada.
Io dico semplicemente (oggi mi sento molto semplice, semplicemente, binario, non complesso e assolutamente lineare) che amo l'autunno perché segna la morte degli insetti cattivi che ho citato prima.

Colla aeriforme che dilaga,
si appanna
e grava sull'asfalto,
anch'esso colla,
liberando ondate di calore fornifero.

Ho scritto questa poesiola pensando alla parola estate. Vi prego, portatemi via, perché d'estate godo solo in vacanza.
La vacanza, l'andarsene, mi profumano di lindore candido: nemmeno la pioggia pungente del temporale può annacquarmi se non sono in città. Immune a qualunque bruttura godo del fresco e della mancanza d'umidità, la colla del cielo.

Portatemi via,
dove l'alba è bagnata di succo
e gli uccelli si inebriano di bellezza.

E dove non ho la sabbia nelle scarpe.

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