Lo prendo in mano, lo studio: se era vicino a Sua Maestà la Guida Galattica per autostoppisti doveva esserci un valido motivo, oppure il gentile proprietario della libreria avrebbe assistito ad una scenata degna di un calabrone.
Flatlandia recita il titolo: edizione economica, un disegno in bianco e nero abbastanza assurdo per i miei gusti (rettili di carta, congelati su una scrivania di stampe e riquadri artistici) e un titolo che vale la pena di approfondire.
Bello, la copertina verde mi è sempre piaciuta. Attratto da ciò che il libro promette mi avvio a casa, prendo i soldi e me lo compro.
Racconto fantastico a più dimensioni.
Uno si immagina scimmie a forma di tetraedri che si livellano ad un teoretico foglio bianco, rendendosi a due dimensioni: altro modo per dire che mi aspettavo un libro superficiale (e l'aggettivo non ha nulla a che vedere con la bidimensionalità dell'opera).
Dalla prima pagina dell'introduzione comprendo che le mie lambiccose ipotesi, prime ipotesi, erano sbagliate come al solito.
Un abate si è dato da fare su un trattato di fantascienza matematica, e non ieri, ma agli inizi del secolo scorso.
Si parte!
Un mondo a due dimensioni: immaginate di non conoscere assolutamente la dimensione che dona altezza agli oggetti. Il tutto accompagnato da un trattato di sociologia assurda talmente affascinante da farmi pensare che anche questo abate abbia avuto a che fare con il Formichiere.
Ogni regola, piatta convenzione sociale viene esposta dalla fervida immaginazione dello scrittore: la passione del lettore viene aumentata da particolari, caramelle per la mente deliziata dall'estasi della quadratura del cerchio.
E il passo in cui un quadrato riesce a comprendere il cubo, non avendo assolutamente idea della terza dimensione, geniale!
Dio per questo quadrato è una sfera, tanto perfetta quanto incomprensibile.
Con la stessa brillantezza l'autore ci accompagna a Linelandia, il regno delle linee, ad una dimensione sola!
E Pointlandia, il Reame del Punto, solitario essere che non comprende nemmeno il significato del due, tanto che quando il quadrato gli rivolge la parola, egli crede che sia il suo stesso pensiero a manifestarsi.
Un libro fantastico, che apre gli occhi a noi poveri tridimensionali sul regno del lato alla quarta, la quarta dimensione, e dopo la quarta, la quinta.
Infinite dimensioni stanno sopra alla nostra.
Ed ogni dimensione, credendosi completa, non fa nulla, o quasi, per avviarsi verso il gradino successivo.
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