lunedì 2 gennaio 2012

La Bellezza (5 / fine)

Con la storia di Teodoro si è arrivati ad una conclusione decisamente finale, anche se un po' triste.
Per dare certe notizie ci vuole una certa dose di umiltà, che i galli di certo non possiedono (ruffiani dalle penne colorate, i pappagalli sono migliori, anche i tucani), e chiedere scusa in ginocchio (idealmente) al pubblico che possiedo.
Sono fortunato ad avere pochi lettori, decisamente buoni e appassionati, per quel poco che faccio: grazie di cuore!

Tornando al filone principale: ho sbagliato!
HO SBAGLIATO, ERRATO, FALLATO, HO PRESO UN GAMBER GRANCHIO.
QUELLO CHE HO SCRITTO SULLA BELLEZZA E' PROFONDAMENTE SBAGLIATO, PERCHE' PARTE DA UN PRESUPPOSTO ERRATO.

Tutto questo perché ho dato per assodato che Nostro Signore l'Assurdo potesse essere capace solo di cose belle e piacevoli.
Teodoro smonta questa teoria: non perché non sia un racconto bello, ma perché sicuramente tratta di temi impegnati, e di sicuro nemmeno piacevoli.
E la Bellezza da un certo punto di vista è indissolubilmente legata al Piacevole, almeno durante la stesura e la lettura.
Qui si aprirebbe una nuova discussione, che termina con un assioma che entrerà a piedi pari nel recinto polveroso e magari povero, ma tanto ricco, dell'Assurdo.

L'Assurdo, in quanto massima espressione della soggettività, può descrivere il Tutto, poiché il Soggettivo, nelle sue numerosissime sfaccettature, contiene tutto lo scibile umano e animale.

E questo, più che un assioma, diventa un postulato per la Letteratura dell'Assurdo.
Teodoro ha aperto una nuova Era (chiamarla Era Teodoro sarebbe divertente e buffo, come un peluche dal berrettino colorato), nella quale l'Assurdo spezza i suoi limiti riversandosi nell'Universo, l'Infinito, e come diceva il grande filosofo Buzz Lightyear, anche oltre.
L'Assurdo, fiume in piena che trascina i suoi detriti verso il mare, è la Purezza, nonostante tra le sue limacciose acque compaiano deliziosi rami inzuppati e pieni di bitorzoli: la Purezza deriva dalla completezza, non dalle potature e dalle rimozioni.

La Letteratura dell'Assurdo si è ridisegnata, per potersi mostrare, un passo alla volta, nella sua forma più pura e bella: una continua evoluzione, che porterà gli uomini a diventare scimmie, e forse, Tucani.


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