La letteratura dell'Assurdo come mezzo di liberazione poetica, assenza di vincoli tra foglio di carta e poeta. La letteratura dell'Assurdo intende tre strade principali: descrizione della Convenzione tramite l'Assurdo, la descrizione dell'Assurdo tramite la convenzione, oppure le descrizione dell'Assurdo tramite l'Assurdo stesso.
domenica 29 gennaio 2012
La Bellezza Matematica
Cosa mi piace della matematica?
In sé apparentemente non presenta nulla di bello, nulla di semplice (se si avanza a stadi integrali o derivati), nulla di possibilmente riconducibile ad una manifesta libertà di pensiero.
La matematica è Regola, è Parametro, è Convenzione: è un insieme di leggi che spiegano come il nostro mondo è regolato, e perché vortica o cosa baggiane del genere.
Capisco la grande utilità del tutto (senza di essa saremmo ancora dietro a girare con ruote quadrate spingendo muli per la testa), ma deve esserci qualcosa della matematica che sia soggettivo, personale, indiscussamente frutto della singolare che mente che ognuno di noi distingue negli anni da quella degli altri.
Deve esserci un fattore estetico, un qualcosa di "solamente bello" (quel solamente bello che Lella Costa è riuscita a descrivere così bene nella puntata di Zelig del 27 gennaio) che ci spinge a desiderare ardentemente di fare dei calcoli.
E questo fattore esiste, diverso per ognuno d noi.
Io ad esempio l'ho trovato negli operatori: ma non quelli piccoli e banali, ma quelli grandi ed imponenti, fautori di errori madornali che portano alla deriva i numeri, nel Mare del Calcolo differenziale.
Il simbolo dell'Integrale ne è un esempio: una esse allungata all'inverosimile, che cerca di ergersi in una statura da noi decisa, affusolandosi sotto i nostri ordini.
A te la scelta,
rendimi bella,
o lanciami nell'oblio.
Il punto è che sono io a decidere la bellezza del mio foglio, seguendolo attraverso tutti i suoi stadi, da quello in cui è bianco, intonso come un barattolo (non so perché ma ho sempre associato queste due cose, intonso e barattolo, come cane e lessico), a quello in cui è scarabocchiato, sbiracchiato, pieno di macchie di inchiostro (quelle che vengono quando tiri le linee con il righello e la penna e poi ricominci a scrivere) e insulti che poi così velati non sono.
Come si fa a dire di no ad un integrale ben affusolato e stiracchiato, uno sghiribizzo su un foglio, vezzo dovuto alla mia particolare necessità di bellezza formale?
Come accettare una parentesi graffa storpia e sproporzionata, oppure brutta?
Razzismo matematico, lo possiamo chiamare; fatto sta sono schiavo dell'Ordine, e me ne sono sempre reso conto.
E questo mio piccolo autismo insignificante si espande a macchia d'olio su tutto ciò che maneggio, dal foglio di carta allo schermo del computer.
E la matematica rimane comunque il campo in cui esso si manifesta maggiormente.
Ma sbaglio a cancellare una graffa o un integrale venuto male, quando la fuori, in un iniquo mondo senza pietà, l'Agente Deturpante Massimo si aggira a piede libero?
Come pianta mi chiamo,
come albero, mi muovo:
storto e nodoso.
Sto ovviamente parlando della radice.
Ed ora, di fronte a questo nemico inusuale, irrazionale (per quanto questo titolo non gli appartenga in nessun modo!)
sono qui per dichiarare guerra ad un essere che in migliaia di anno ha deturpato block notes, fogli, tavolette di cera, papiri, cortecce, lasagne ed involtini primavera.
La radice deve essere estinta, cancellata e spazzata dalla faccia della Terra, come la peggiore razza mai messa al mondo.
Per non parlare di quando si aggira dalle parti del denominatore, conducendolo verso una strada di bruttume e perdizione.
E che nessuno mi venga a dire che si è trovato soddisfatto davanti ad uno sgorbio che taglia il quadretto a metà, squallido cappello deturpante.
A chi è mai venuta bene una radice alzi la mano, e si vergogni per la propria infamante bugia.
La morale, come sempre, la metto in fondo: non pensare ad un integrale venuto male, ma uccidi senza pietà la radice, mettendo al suo posto un bellissimo esponenziale frazionario, ordinato, e, ma sì diciamolo, intonso.
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