Il titolo potrebbe sembrare idiota, ma per la mia letteratura si tratta di un passo epocale.
Cercherò di calibrare le parole, riordinando ciò che a flusso esce dalla mia mente.
Sarà la prima volta che rileggerò più di una volta le frasi che voglio pubblicare.
Leggetelo con enfasi, gustandovelo come una torta di crema pasticcera.
L'intento è creare un articolo breve ma estremamente piacevole, popolato da parole che, bilanciate nella loro onomatopeica bellezza, regalino al lettore sensazioni di piacere.
In altre parole: lettura da gustare.
Strusciate la sedia sul pavimento: mente mia, fatti capanna.
Prototipi pimpanti palleggiano su papabili pinoli.
Pappardelle e polpette stese su sughi squisiti, odorati da prezzemolo appetitoso ed erbette da lasciare l'acquolina in bocca.
Provole e pepe.
Rollate l'arrosto tra cosce succose e croccanti, dorate, dal profumo prelibato.
Tombini di barattoli, bambagia a profusione. Morbido e delicato, l'abbraccio vellutato della comodità.
Sedete, su, senza indugiare.
La tenera tavola promette scivolose pietanze e collezioni pregiate. Sciacquatevi i palmi, e nettatevi accuratamente con una salvietta asciutta.
Traveggole e frottole rosolate.
Infilate le babbucce e coricatevi tra i cuscini delle sete più scivolose e costose, pregiate propaggini da perle lontane.
Sempre ben pasciuto l'ospite in leggeri pigiami.
Pianole fatate, dai tasti di velluto, suonano ninnananne di smeraldo e rubino.
Buonanotte, bambinaia.
Uno sforzo letterario che non facevo da un po'. Rileggere le cose. Dopo averle scritte. Che fatica.
Ora, non so se sia venuto bene, e se sia riuscito a cogliere il segno.
Trattasi di un esperimento, e dunque vi invito (se avete tempo e voglia) di darmi una mano per capire se la strada percorsa è quella lastricata, o se sto camminando in una palude di sabbie mobili.
Morbida strada,
stenditi all'infinito,
avviluppandomi di fatiche,
gioie,
indicazioni.
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