Carl aveva un compagno di stanza sociopatico, agorafobico e tifoso dell'Ananas ai campionati di frutta dell'Inverno delle Bolle: Teodoro.
Sconclusionate frasi sarebbero state un passo avanti: neanche la decenza di delirare si concedeva, dando almeno un po' di dialogo a Carl; in silenzio tutto il giorno, mai mosso dalla sua posizione fissa, il parquet mai solcato che si adagiava sotto di lui.
-Da quando viviamo insieme non mi hai mai rivolto la parola, nulla, nemmeno un rutto, mai hai aperto la bocca. A volte non saprei dove collocare la bocca all'interno del tuo viso.-
Per Carl erano state due settimane di fuoco: l'ufficio dove lavorava aveva smesso di produrre barchette lanciandosi negli aeroplanini, e il dibattito più sentito era sul fabbricare modellini già fatti o da assemblare.
I sindacati dopo mesi di protesta planetaria e barricate di scrivanie ed evidenziatori erano giunti ad un salomonico incontro: metà produzione di assemblati e metà da assemblare.
Ognuno così doveva lavorare il doppio per gestire due catene di montaggio, e Carl, addetto ai finestrini (ex addetto agli oblò)era sommerso di plastica trasparente.
La bambagia dei poveri.
-Ti prego, parlami. Ho bisogno di una voce amica, qualcuno che mi conforti o almeno mi faccia compagnia mentre bevo.-
Disse tracannando liquido denso da una grossa bottiglia da discount.
Il fruttosio gli dava alla testa, e il succo di pera aveva su di lui lo stesso effetto dell'alcool.
Spesso sragionava a proposito di lampadine e ferramenta, dopo la quarta bottiglia.
-La mia vita è sempre stata uno schifo. Il lavoro mi ha sempre fatto schifo e mi ha distratto dal collezionare farfalle blu. Il fruttosio mi scorre nelle vene e non posso farne a meno, e Marca mi ha lasciato da quattro anni, chiedendo gli alimenti per il suo cane. Ho pure perso il mio cane.-
Teodoro continuava a rimanere impassibile e statuario, non rispondendo all'amico.
-La mia squadra di bocce è fallita, e io non ho più un hobby. La mia cerniera dei pantaloni si è rotta, mentre il negozio di Riparazioni Cerniere e Oggetti Sacri ha chiuso per bancarotta fraudolenta.-
Le lacrime gli rigarono il viso ubriaco e pieno di rughe, barba a tozzi fili grassi e grezzi, ruvidi al tatto.
Le lacrime zigzagavano per le scavate guance, demolite dai troppi succhi di frutta e dall'onicofagia.
-Mi si è rotto il portatile mentre mandavo il curriculum ad un club di fumatori di pipa e mi hanno rifiutato perché non ho risposto all'avviso sul seminario dell'anice.-
I dolori gli uscivano a fiotti, onde fragorose in un mare disperato e pieno di alghe.
Si mise sulle ossute ginocchia.
-Ti prego parlami, o faccio una pazzia. Ti prego, sto per esplodere.-
Nemmeno un ghigno di crudeltà rivelò Teodoro.
Nemmeno quello.
I Vigili del Fumo lo trovarono in un parchetto, mentre tentava di adescare gattini ad una vendita di beneficenza in favore dei figli dei topi uccisi dai felini.
Delirava sul fruttosio, il saccarosio e su canarini, che tanto gli ricordavano una lampadina.
Il suo ultimo pensiero, prima di essere caricato sulla camionetta dalle Polizia, andò al suo lampadario, Teodoro, e alla sua freddezza.
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